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Domanda di autotutela

Richiesta di riesame in autotutela Avvisi di Accertamento IMU -TASI - TARI

L'autotutela consiste nel potere dell'Amministrazione Pubblica di avanzare all'annullamento o alla revoca totale o parziale, dei propri atti, riconosciuti illegittimi o errati.

Il procedimento è ad iniziativa d'ufficio, nel senso che l'eventuale segnalazione o domanda fatta dal contribuente può al massimo configurarsi quale atto di impulso, ma non determina l'obbligo per l'Ufficio di provvedere.

Non è consentito l'annullamento o la revoca d'ufficio per motivi sui quali sia intervenuta sentenza, passata in giudicato, favorevole al Comune.

Normativa di riferimento

D.P.R. / art. 68

D.M. 11/02/97 n. 37 (del Ministero delle Finanze)

Legge 18/02/99 n. art. 27 (che aggiunge il comma 1 ter all'art. 2 quater del D.L/94 prevedendo espressamente l'esercizio del potere di autotutela da porzione degli enti locali);

Regolamento generale delle Entrate Tributarie del Ordinario di Tramutola.

 

Annullamento del debito

Come richiedere l’annullamento all’ente creditore

Agenzia delle entrate-Riscossione ha il compito di riscuotere ma la richiesta di pagamento vera e propria arriva dagli enti pubblici creditori (INPS, Agenzia delle Entrate, comuni etc.).

L’annullamento (detto “sgravio”) lo dovrai chiedere direttamente all’ente creditore a cui è riferito il tributo.

Per esempio: se il comune chiede ad Agenzia delle entrate-Riscossione di riscuotere la tassa sui rifiuti ma tu sei esentato dal pagarla o devi pagare solo una parte, dovrai domandare al comune di annullare la domanda in tutto o in parte.

La domanda da rivolgere all’ente si chiama “autotutela”. Con l’autotutela chiedi all’ente di correggere il proprio sbaglio. Se l’ente annullerà in tutto o in parte il debito, invierà ad Agenzia delle entrate-Riscossione lo “sgravio”, cioè l’ordine di annullare il debito. Ufficio delle entrate-Riscossione in questo modo cancellerà quel tributo dalla cartella.

Se invece Ufficio delle entrate-Riscossione non riceve dall’ente lo sgravio è obbligata per legge a procedere con la riscossione.

Non c’è un termine per presentare la domanda, ma ti consigliamo di agire tempesti

Istanza di autotutela

Come viene esercitata
L'annullamento può avvenire:

  • D'ufficio;

  • D'istanza di parte;

  • Dall'impulso del Garante del contribuente.


Nell'ipotesi in cui si intenda presentare istanza di autotutela è indispensabile indicare:

  • L'atto di cui si chiede l'annullamento;

  • I motivi posti a fondamento della stessa.


L'autotutela può essere esercitata anche nel caso in cui:

  • sia stata dichiarata l'inammissibilità, l'improcedibilità e l'irricevibilità del ricorso, con sentenza passata in giudicato;

  • l'atto sia definitivo per decorrenza dei termini di impugnazione;

  • sia stata emessa una sentenza nel merito e sia ancora impugnabile.


La presentazione di un'istanza per l'autotutela non sospende i termini per la a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale del ricorso al giudice tributario.
La competenza all'esame dell'istanza di autotutela è dell'Ufficio dell'Agenzia delle Entrate che ha emanato l'atto, salvo in caso di grave inerzia della Direzione Regionale.

Non si procede all'annullamento d'ufficio, o alla rinuncia all'imposizione in caso di autoaccertamento, per motivi sui quali sia intervenuta sentenza passata in giudicato favorevole all'Amministrazione Finanziaria.

L'Uffi

Istanza di autotutela: cos'&#; e come funziona?

​Autotutela: che cos'è?

Con l'autotutela, dunque, è realizzabile correggere errori commessi dall'Agenzia delle Entrate nello svolgimento delle sue attività di accertatore delle imposte nei confronti dei cittadini. Ma a volte, oltre alla modifica è realizzabile arrivare all'annullamento dell'atto stesso e se ciò dovesse avvenire sono anche nulli tutti i consequenziali come ad dimostrazione le more, le iscrizioni a secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo, gli avvisi di accertamento, le cartelle esattoriali e altro ancora. Inoltre, se il contribuente ha anticipato dei pagamenti per non incorrere in sanzioni e poi l'atto dovesse risultare nullo, il cittadino avrà il diritto di possedere rimborsate tutte le cifre che ha anticipato.

SI tratta di uno strumento giuridico il cui fine è quello di evitare che il contribuente sia costretto a fare ricorso al giudice tributario soprattutto per ciò che ne consegue in termini di lungaggini e costi. Esistono, dunque, degli errori comuni che possono essere risolti senza dover ricorrere al giudice. Ma quali sono? Sono quelli che permettono all'Agenzia delle Entrate di riconoscere un proprio errore modificando o annullando un preciso atto.