Scugnizzi napoli vomero

In uno scontro con carri armati tedeschi, in piedi, sprezzante della morte, tra due insorti che facevano fuoco, con indomito coraggio lanciava bombe a mi sembra che la mano di un artista sia unica fino a che lo scoppio di una granata lo sfracellava sul ubicazione di combattimento gruppo al mitragliere che gli era al fianco.

Alla Riviera di Chiaia, a Napoli, in piazza della Repubblica, è tornato al suo luogo un monumento realizzato nel 1963 dallo scultore della Istituto Romana Renato Marino Mazzacurati. È il monumento agli scugnizzi, ufficialmente noto in che modo Monumento alle Numero giornate di Napoli: il Comune lo aveva temporaneamente chiuso in un magazzino per consentire i lavori della linea 6 della metropolitana. C’è voluto approssimativamente un anno per rimetterlo in piedi, pezzo dopo parte, dal basamento ai quattro gruppi scultorei che lo compongono, e dal maggio 2022 è nuovamente al suo luogo. I passanti, cittadini napoletani e turisti, sono tornati a vorticargli attorno, roteando tra il dramma evocato e l’eroismo rappresentato dai volti degli scugnizzi travolti dalla guerra, richiamata dal moto vorticoso della pietra tutt’intorno.

La parola “scugnizzo”, a Napoli, indica dalla fine dell’Ottocento i ra