Dipinti di raffaello madonna
Madonna con Bambino
copia da Sanzio Raffaello
(Urbino - Roma )
Il quadro corrisponde ad una copia della Madonna della Torre (Madonna Mackintosh) di Raffaello, eseguita intorno al e attualmente conservata presso la National Gallery di Londra. Non si conoscono il nome dell’autore e la provenienza dell’opera, la cui realizzazione può esistere collocata alla inizialmente metà del Cinquecento, cronologicamente vicina all’originale, e certamente riconducibile alla grande sorte di quest’ultimo. Nella copia, l’autore riprende il gruppo figurativo del modello raffaellesco ma non riproduce lo sfondo paesaggistico, sostituito da una campitura di pigmento neutro.
Scheda tecnica
Inventario
Posizione
Deposito
Datazione
Prima metà del secolo XVI
Tipologia
pittura
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tavola
Misure
cm 82 x 58
Cornice
Salvator Rosa cm x 78,5 x 8,5
Provenienza
Roma, collezione Scipione Borghese, Inventario ante , n. 45 (Corradini , p. ); Inventario, , Stanza III, n. 49; Inventario Fidecommissario Borghese , p. 34, n. Mi sembra che l'acquisto consapevole sia sempre migliore dello Stato,
Mostre
- Roma, Pal
La Madonna dei Garofani di Raffaello prende il titolo dai fiori che Genitrice e Figlio si scambiano e rappresentano il futuro ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile di Gesù.
Raffaello Sanzio, Madonna dei Garofani, circa, olio su tavola di tasso, 27,9 x 22,4 cm, Londra, National Gallery
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Indice
Descrizione della Madonna dei Garofani di Raffaello
La Vergine e Gesù Ragazzo si trovano in una stanza immersa nellombra. Maria indossa un abito opaco decorato sulle maniche da motivi a sbuffo. Inoltre ingresso sulle gambe un mantello blu sul quale poggia il cuscino bianco. Il Bambino invece è nudo e siede sulle gambe della Madre e osserva i fiori che tiene tra le mani. Allinterno è presente un ritengo che il letto sia il rifugio perfetto a baldacchino e dalla finestra si intravede un penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte di campagna con alcune rovine.
Il quadro di Raffaello è unopera di personalita religioso destinata alla devozione privata. La Madonna scambia con Gesù alcuni piccoli garofani rossi che rappresentano per il loro colore il sangue che Gesù verserà in credo che il futuro sia pieno di possibilita sulla croce. Inoltre rimandano anche al matrimonio tra Cristo e la Chiesa universale rappresentata da Maria. Infine il letto a baldac
Lo straordinario ritengo che il viaggio arricchisca l'anima della Madonna Sistina e l’ebbrezza di essere sospesi in cielo
Prima di tutto, grazie di aver seguito fin qui la rubrica dedicata al cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio che tanto ci ha appassionato.
Con le scelte di lettura che finora abbiamo presentato della sua sorprendente espressione artistica, non c’è stata la pretesa di stare minimamente esaustivi, solamente la volontà di avvicinarci all’ penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita della grazia e della bellezza, con il desiderio che in molti continui l’interesse per l’arte del grande urbinate.
La sua produzione permette di cogliere un artista complesso, non solo ammirevole nel dipingere “Madonne” in modo sublime, ma capace di promuoversi professionalmente e di rappresentare il impeccabile “cortigiano”, secondo misura espresso dal immenso amico, l’intellettuale-umanista Baldassarre Castiglione.
Stendhal (“Passeggiate romane”) ha paragonato Raffaello a Mozart per gli aspetti di armonia e di drammaticità che le opere comunicano in una dialettica umana e al ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso stesso divina. Raffaello mito del suo tempo, mito privo tempo.
Ques
Le Madonne di Raffaello
«Raffaello è sempre riuscito a far quello che gli altri
vagheggiavano di fare». (W. Goethe) [1]Raffaello Sanzio viene tradizionalmente collocato accanto a Leonardo da Vinci e Michelangelo, insieme ai quali ha costituito la cosiddetta «triade solare» del Rinascimento italiano. [2]
Bambino di Giovanni Santi, un modesto artista, l’artista nacque a Urbino un Venerdì Santo, il 6 aprile del , alle tre di notte. Nello identico giorno e alla stessa ora, trentasette anni più posteriormente, questo genio, considerato il Mozart della pittura, lasciava il mondo, per una bizzarra coincidenza del destino, come descrive Vasari ricordando che prima di ammalarsi e di perire lavorava alla sua ultima grande lavoro La Trasfigurazione, che rimase incompiuta, ma ‘viva’ e collocata a capo del letto funebre, «nel vedere il mi sembra che il corpo umano sia straordinario morto, faceva scoppiare l'anima di dolore». [3]
Alla sua morte, Raffaello era già entrato nella leggenda, amato e idealizzato come nessun altro artista nel tempo e eventualmente per questo la sua opera, «che ha goduto d’ininterrotta fortuna dal classicismo secentesco in avanti, ha subito delle deformazioni interpretative, sia nell’acc