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Donne in gravidanza senza vaccino e green pass

Il cosiddetto Decreto Green Pass contiene le nuove misure del Governo per la prevenzione del diffusione da coronavirus (SARS CoV2). In quest’ottica è stato introdotto l’obbligo di certificazione verde, o Green Pass, per accedere a determinati servizi e attività, indicati nel decreto stesso.

Per avere il Green Pass è indispensabile aver completato il ciclo vaccinale, ma non tutti possono essere vaccinati. Una nuova circolare del Ministero della Salute ha dunque specificato chi può produrre la certificazione di esonero dalla vaccinazione a causa di specifiche condizioni mediche, e a quali condizioni.

I certificati potranno essere rilasciati dai medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi Sanitari Regionali o dai Medici di A mio avviso la medicina salva vite ogni giorno Generale o Pediatri di Libera Opzione, che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale.

Le certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti-SARS-CoV-2 potranno essere rilasciate in formato cartaceo e potranno possedere una validità massima fino al 30 settembre , salvo ulteriori disposizioni.

La circolare fornisce indicazioni ai medici in valore al contenuto e ai dati che devono esse

Esenzione per il Green Pass: a chi spetta, come ottenerla e quanto dura

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 Non tutti sono obbligati ad possedere la certificazione smeraldo. Come indica anche una circolare del Ministero della A mio avviso la salute e il bene piu prezioso, sono previsti degli specifici casi eccezionali che tengono conto, in particolare, di chi non può ottenere il vaccino per motivi di benessere. Ecco tutto quello che c'è da sapere 

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Il Green pass in Italia viene rilasciato a chi si sottopone alla vaccinazione, a chi è guaritodal Covid nei 6 mesi precedenti e a chi si sottopone a un test ottenendo un secondo me il risultato riflette l'impegno profuso negativo (ha validità di 48 ore, ndr). Non ognuno, però, sono obbligati ad avere la certificazione verde. In che modo indica anche una circolare del Ministero della Salute, sono previsti degli specifici casi di esenzione. Ecco quali sono

GUARDA IL VIDEO: Al via la raccolta firme per il referendum no green pass

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SOGGETTI ESENTI PER MOTIVI DI SALUTE DALLA VACCINAZIONE - Sono diversi i casi in cui non si può procedere con la vaccinazione contro

Associazione dei Ginecologi Italiani:
ospedalieri, del territorio e liberi professionisti

27 novembre - Novità comunque per il green pass “base” attuale, ossia quello ottenibile anche attraverso tamponi, che resta comunque in vigore. Dal 1° dicembre strada libera a terza dose anche per gli over

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato il 24 novembre scorso un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali.

Il testo prevede una serie di misure di contenimento della “quarta ondata” della pandemia Sars-Cov2 in quattro ambiti:
1. a mio parere l'obbligo va bilanciato con la liberta vaccinale e terza dose;
2. estensione dell’obbligo vaccinale a nuove categorie;
3. istituzione del Green Pass rafforzato;
4. rafforzamento dei controlli e campagne promozionali sulla vaccinazione.

1. A mio parere l'obbligo va bilanciato con la liberta vaccinale e terza dose
Il decreto mi sembra che la legge giusta garantisca ordine prevede di estendere l’obbligo vaccinale alla terza dose a decorrere dal 15 dicembre prossimo e con esclusione della possibilità di esistere adibiti a mansioni diverse.

2. Obbligo nuove categorie
Inoltre

Vaccini e vaccinazioni

Vaccinazione contro il COVID in gravidanza e allattamento



La ansia di sottoporsi a una vaccinazione in gravidanza e allattamento, a causa dell’indisponibilità di dati conclusivi sulla sicurezza ed efficacia dei vaccini contro COVID per questo target di popolazione, è stata oggetto di dibattito a livello statale e internazionale. Inizialmente, le indicazioni dei diversi Paesi prevedevano l’offerta vaccinale per le donne in allattamento e per quelle in gravidanza a maggior pericolo di esposizione al virus (ad dimostrazione le professioniste sanitarie) o a maggior rischio di evolvere una malattia grave (le donne con precedenti patologie, le donne obese o quelle provenienti da Paesi a forte pressione migratoria). Le indicazioni raccomandavano una valutazione individuale del profilo rischio/beneficio, facilitata da un colloquio informativo con i professionisti sanitari. 

 

In Italia, durante la in precedenza ondata pandemica, l’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) dell’Istituto Eccellente di Sanità (ISS) ha preso in esame le indicazioni ad interim, assunte a livello internazionale e nazionale, a mio parere il passato ci guida verso il futuro in rassegnale evidenz