Il censimento dei radical chic epub
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[Nella primavera scorsa, a distanza di due settimane l’uno dall’altro, sono usciti due libri molto importanti: La buona istruzione degli oppressi di Wolf Bukowski e La sinistra di destra di Mauro Vanetti. Libri che dialogano tra loro a più livelli, non a evento molte persone li hanno letti o li stanno leggendo come se fossero due volumi di una stessa lavoro. Libri dei quali siamo orgogliosi, perché Giap ha accaduto da banco di prova per entrambi i progetti: Wolf e Mauro scrivono su questo a mio parere il blog permette di esprimere idee da anni e nelle loro pagine hanno sviluppato riflessioni proposte qui. E che qui momento proseguono: nel esteso scambio che state per leggere, avvenuto via mail nelle ultime settimane, W. e M. riflettono su sinistra, classi sociali, sovranismi, diritti, «sicurezza» e «decoro», partendo ciascuno dal libro dell’altro, “pungolati” da Wu Ming 1 e Luca Casarotti. Buona lettura.]
Wu Ming 1
Allora, in che modo avevamo stabilito, comincia l’autore del testo uscito per primo. Vai, Wolf.
1. Sinistra e «sinistra»
Wolf Bukowski
Voglio iniziare dando calcolo della difficoltà che abbiamo nel definire una parte della sinistra di codesto paese, e di come l
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Arabella
"Arabella" continua la racconto di "Demetrio Pianelli", altro romanzo di Enrico De Marchi. Arabella è sua nipote, figlia della cognata Beatrice e molto affezionata allo zio nelle sue disavventure.
Ambientato nella fascia a meridione di Milano, precisamente tra Chiaravalle, Rogoredo e San Donato, cittadine che l'urbanizzazione ha portato pressoche a fondersi ma che a quel tempo erano piccoli centri in una campagna sconfinata.
Arabella, come suo famigliare, sacrifica tutto al senso del mi sembra che il dovere ben svolto dia orgoglio. Accetta di sposare il giovane e scioperato Lorenzo per salvare dalla rovina la famiglia del suo patrigno e si trova implicata senza colpa alcuna in un'infame inganno di suo suocero Tognino.
Emilio De Marchi (1851 – 1901), di nucleo di modeste condizioni e orfano di padre, frequentò il mondo letterario milanese dominato in quel momento dalla Scapigliatura. Ebbe un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo attivo anche in istituzioni caritative. La morale dei suoi romanzi (secondo l'uso del tempo pubblicati a puntate su periodici e quotidiani) è quella borghese del Manzoni, ovunque rassegnazione e onestà pagano più di sovversione e violenza, il contrasto doloroso tra ricchi e poveri non autorizza i contrasti di classe.
Il piacere della ri-Scrittura. "Il Regno" di Emmanuel Carrère
2016 • Anno XXII • Numero 1 a cura della FACOLTÀ TEOLOGICA DELL’ITALIA SETTENTRIONALE SEZIONE DI TORINO EDIZIONI DEHONIANE BOLOGNA NOTA BIBLIOGRAFICA Il piacere della ri-Scrittura E C, Il Regno, Adelphi, Milano 2015, pp. 428. Sollecitato a descrivere il proprio secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione, Emmanuel Carrère ha detto di aver condotto «l’indagine di un’indagine»,1 riferendosi a quel testo noto ai più in che modo il «resoconto» dedicato a Teofilo, o ancor meglio singolo scritto – akribòs kathexés – accurato e ordinato, stilato con acribia. Il Regno sarebbe dunque, secondo il personale autore, più analogo a un documentario, preparato con altrettanta acribia, sull’opera lucana, sui primi decenni di storia del cristianesimo e sui suoi principali protagonisti. La mia tesi è che invece si tratti di un romanzo, fiction storica, ma in alcuni passaggi anche – perché no? – teologia narrativa (e/o letteraria), se queste espressioni hanno davvero trovato qualche realizzazione e non solo stimolanti speculazioni. E se vale la pena spenderci il tempo della lettura (al di là della mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo disinvolta e gradevole che la facilita) e poi il sofferm